Sono una persona positiva, equilibrata ed entusiasta, fortemente appassionata al mio lavoro, sempre in costante crescita professionale e umana, non solo per accumulare conoscenze o teorie, ma soprattutto per offrire alle aziende che incontro o alle persone che vogliono migliorare la loro vita o il lavoro, la migliore alleanza possibile, che consenta loro di ottenere i risultati desiderati e, molto spesso, quelli che neanche avrebbero immaginato di poter raggiungere.

Sono una psicologa del lavoro, orgogliosa di esserlo, nonostante gli stereotipi e pregiudizi che ruotano intorno a questo ruolo.
Cosa significa esattamente? Significa riuscire a comprendere le aree di forza dell’organizzazione, ossia tutto ciò che crea resilienza, performance e motivazione, e le aree migliorabili, direttamente correlate al modo in cui le persone lavorano, interpretano e reagiscono alle circostanze. Questo è il presupposto per progettare un intervento che consenta di rendere forte ogni persona, capace di superare i propri limiti, sfidarsi, per mettere in campo le sue massime potenzialità, e trasformare le proprie debolezze in occasioni di crescita e sviluppo.
E quali effetti si ottengono? Una persona che affronta e supera un ostacolo, che sia di natura personale, relazionale o lavorativo sviluppa un elevato senso di autoefficacia, aumenta la stima di sé, realizza se stesso, è felice, motivato e… suono di tromba, produce meglio e di più, accresce il senso di appartenenza all’azienda, i livelli di responsabilità e impegno e sarà stimolato a fare sempre meglio, creando così un circolo virtuoso in cui vincono tutti.

Sono una psicoterapeuta specializzata nel disagio lavorativo, perché lavoro per e con le persone, sia all’interno delle aziende sia privatamente, perché ognuno di noi ha una storia, una personalità, degli occhi con cui guarda e comprende il mondo, dei sentimenti e delle emozioni che condizionano le sue reazioni e i suoi comportamenti, delle dinamiche interne che lo portano ad agire in un modo specifico, a relazionarsi agli altri e alle circostanze che vive in modo peculiare. L’analisi di tutte queste informazioni, spesso ci aiuta a capire che il problema lavorativo è solo la punta dell’iceberg …
A cosa serve fare questa analisi? Tutti questi elementi ci aiutano a comprendere il funzionamento della persona, ci aiutano a rileggere la storia personale, ad assegnare nuovi significati ed anche responsabilità, a trovare nuove risorse e, per ognuno, un grande valore interiore da utilizzare con una nuova consapevolezza.
E cosa succede, poi? Dopo un percorso individuale si arriva ad una maggiore accettazione di sé, ci si perdona per i propri errori e, a volta, orrori, e si è pronti a riprendere in mano la propria vita, a decidere “chi voglio essere” e “come voglio essere” perché è chiaro che tutti cambiamo, anche grazie alle nostre esperienze rielaborate e, da ora in poi, si può finalmente realizzare se stessi e andare in direzione dei propri sogni.

Sono una business coach e formatrice esperienziale. L’ho già scritto che sono una “secchiona”, vero? Negli anni ho fatto diversi percorsi formativi che mi hanno dato strumenti operativi concreti per lavorare con i team di lavoro e gruppi omogenei di lavoratori.
A cosa servono questi strumenti? A lavorare in modo semplice con le persone, a non fare troppa teoria ma usare le esperienze concrete per riflettere insieme, valorizzare il passato (positivo e negativo) per ottimizzare il presente e il futuro, individuare nuovi piani di azione e strategie comportamentali, sperimentare realmente nuovi modi di essere e interagire, farci guidare dai nostri valori e obiettivi piuttosto che reagire in modo condizionato a quello che viviamo. Insomma, è un modo divertente e costruttivo per crescere, migliorare e acquisire un metodo di auto-apprendimento che possiamo riutilizzare per ogni nuova esperienza che facciamo.
Quali risultati si raggiungono? Le persone diventano protagoniste della propria vita, si riappropriano del potere personale di influire sugli eventi, diventano autonome, responsabili, partecipative e collaborative nel gruppo, capaci di pensare con la propria testa per il bene comune, perché hanno deciso di voler dare il proprio contributo positivo, perché vogliono essere produttive, efficaci, fiere di se stesse … felici!

Ma dirò di più sulla mia storia di vita

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